mercoledì 19 maggio 2010

L’alleanza tra il Parlamento europeo e i movimenti, per l’avanzamento del processo di integrazione dell'Europa

L’alleanza tra il Parlamento europeo e i movimenti, per l’avanzamento del processo di integrazione dell'Europa

di Vittorio Agnoletto*

Le mie opinioni sul presente e sul futuro dell’Ue sono frutto di esperienze fra loro molto differenti maturate negli ultimi vent’anni, prima nell’associazionismo, poi tra i movimenti sociali, infine nelle aule del Parlamento europeo.

Dall’associazionismo...

Negli anni Novanta come presidente della Lila (Lega italiana per la lotta contro l’Aids) ho coordinato vari progetti europei di ricerca ai quali partecipavano le principali associazioni di lotta all’Aids e molte realtà impegnate nella difesa dei diritti civili dell’allora Unione a quindici. Ho verificato sul campo l’attività di gruppi che si occupavano di salute, lotta alle droghe, difesa dei diritti degli omosessuali, dei migranti, di chi si prostituisce; ho scoperto similitudini e linguaggi comuni ma anche pratiche differenti e qualche pregiudizio.

Ho passato giornate intere a convincere associazioni nordeuropee che la lotta all’Aids non poteva essere un’esclusiva dei gay; ho scoperto con stupore il proibizionismo della Svezia sulle droghe; ho visto increduli i miei interlocutori quando raccontavamo le ingerenze della Chiesa nelle politiche di prevenzione...

... al movimento

Dal luglio genovese del 2001, attraverso l’esperienza dei Forum Sociali Europei, figli del Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre, fino al 2004, ho vissuto totalmente immerso nell’esperienza del movimento antiliberista/altermondialista. Sono stati anni trascorsi nel tentativo di costruire reti e campagne europee attorno a conflitti sociali e vertenze: dalla lotta contro le basi militari a quella in difesa dei beni comuni, dalla richiesta di politiche di accoglienza verso i migranti alla campagna in favore della Tobin Tax.

Cresceva la consapevolezza che ogni nostra battaglia aveva necessariamente una dimensione sovranazionale e continentale. Tale consapevolezza coesisteva con le conseguenze della dura opposizione che tutta la sinistra europea (non mi riferisco ovviamente ai partiti socialisti/socialdemocratici) aveva esercitato nei primi anni Novanta contro il trattato di Maastricht. Il trattato aveva rilanciato la costruzione europea fondandola sul predominio della finanza e sull'autonomia del potere economico dalla politica.

Uno dei lasciti di quella battaglia fu, per un periodo non breve, un'indifferenza generalizzata verso le istituzioni europee viste come esecutrici del dominio capitalista o come enti inutili o, al massimo, come tribune dalle quali rilanciare le lotte dei movimenti. Non c’è dubbio che la complicata architettura istituzionale dell’Ue e i poteri limitati del Parlamento europeo alimentassero tale disinteresse. Ma la crescita delle tematiche antiliberiste portò ben presto i movimenti a fare i conti con le politiche comunitarie: dalla PAC, la politica agricola comune, al commercio, dalla difesa alle direttive sul mercato interno. I movimenti furono costretti a recuperare saperi e conoscenze sulla dimensione istituzionale europea.

Continua nel libro Europa 2.0.

* VITTORIO AGNOLETTO, nel 1992 fonda la Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids. Nel 2001 è portavoce della delegazione italiana al Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre e del Genoa Social Forum. Dal 2004 al 2009 è eurodeputato nel gruppo della Sinistra Europea. Ha pubblicato La società dell’Aids e Prima persone. Le nostre ragioni contro questa globalizzazione. Siti: www.vittorioagnoletto.it; www.lila.it, www.forumsocialmundial.org.br.

1 commento:

  1. hi, i'm an english-french speaking eager reader, i'm very much interested in reading this in a language i can read, and not rely on google translation of an abstract, can you give me clues on when it will be possible? And although I will eventually for sure buy a book version, a free online version would be very helpful and useful.
    thanks for sharing your work and let's get europe to move...

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